Libro: "Running With The Buffaloes" di Chris Leary
17/07/08 14:58 Filed in: libri
Nel 1998 Leary, podista a sua volta, si è preso qualche mese di libertà e ha seguito passo passo la squadra di Cross Country dell'università del Colorado, per gli amici i Buffaloes.
E quando dico passo passo intendo che il libro è una specie di diario di ogni allenamento che quei ragazzi hanno fatto per prepararsi ai campionati nazionali.
Non rivelerò il piazzamento finale né altre sorprese che si incontrano lungo il percorso.
Ho fatto un po' di fatica a procedere, per problemi miei nei confronti dei diari e delle raccolte di storie, il racconto spezzettato non mi fa entrare in temperatura.
Per il resto è anche piuttosto tecnico ed in misure statunitensi, quindi gran dettagli dei tempi sul miglio per i quali non ho sensibilità. Mi dici quattro al chilometro ed ho un riferimento anche sensoriale, mi dici 6'26" a miglio e sono solo numeri. Stessa cosa per venti miglia in due ore.
Al lettore metrico decimale mancherà dunque quel sottile piacere di capire immediatamente quello che succede, senza doverlo tradurre mentalmente, o con la calcolatrice. Peccato perché per il resto riesce a dare un bello spaccato di quella che è la vita degli agonisti. Con utili incursioni nei loro pensieri, motivazioni e paure.
Ci sono inoltre molti spunti di riflessione in merito all'allenamento e alle strategie di gestione della stagione e della singola gara.
C'è anche una perplessità da parte mia. Parliamo di una università che ha una squadra costantemente nei primi cinque nazionali, che offre qualche borsa di studio, che ha un tecnico che crede in settimane da 160km in allenamenti singoli (niente bigiornalieri), eppure manca di un massaggiatore/fisioterapista convenzionato. E a fine stagione l'allenatore si siede alla scrivania cercando di capire perché ci siano stati così tanti infortuni, praticamente ogni atleta ha avuto problemi più o meno gravi.
Direi non tra i testi fondamentali, ma sono contento di averlo letto.
E quando dico passo passo intendo che il libro è una specie di diario di ogni allenamento che quei ragazzi hanno fatto per prepararsi ai campionati nazionali.
Non rivelerò il piazzamento finale né altre sorprese che si incontrano lungo il percorso.
Ho fatto un po' di fatica a procedere, per problemi miei nei confronti dei diari e delle raccolte di storie, il racconto spezzettato non mi fa entrare in temperatura.
Per il resto è anche piuttosto tecnico ed in misure statunitensi, quindi gran dettagli dei tempi sul miglio per i quali non ho sensibilità. Mi dici quattro al chilometro ed ho un riferimento anche sensoriale, mi dici 6'26" a miglio e sono solo numeri. Stessa cosa per venti miglia in due ore.
Al lettore metrico decimale mancherà dunque quel sottile piacere di capire immediatamente quello che succede, senza doverlo tradurre mentalmente, o con la calcolatrice. Peccato perché per il resto riesce a dare un bello spaccato di quella che è la vita degli agonisti. Con utili incursioni nei loro pensieri, motivazioni e paure.
Ci sono inoltre molti spunti di riflessione in merito all'allenamento e alle strategie di gestione della stagione e della singola gara.
C'è anche una perplessità da parte mia. Parliamo di una università che ha una squadra costantemente nei primi cinque nazionali, che offre qualche borsa di studio, che ha un tecnico che crede in settimane da 160km in allenamenti singoli (niente bigiornalieri), eppure manca di un massaggiatore/fisioterapista convenzionato. E a fine stagione l'allenatore si siede alla scrivania cercando di capire perché ci siano stati così tanti infortuni, praticamente ogni atleta ha avuto problemi più o meno gravi.
Direi non tra i testi fondamentali, ma sono contento di averlo letto.