Strategie ritmo focali
07/10/07 22:43
Nella gestione della fatica c'è chi si dissocia (e immagina spiagge dorate e aperitivi con l'ombrellino) e chi si associa (andando ad esplorare dentro di sé quello che sta succedendo).
Questi ultimi hanno due vie da percorrere:
- concentrarsi sulla fatica, creando un circolo vizioso che riceve dal corpo segnali di stanchezza e ne rimanda altri che amplificano tale stato portando in poco tempo a vistosi rallentamenti, se non allo stop definitivo;
- concentrarsi sul ritmo, per esempio l'avanzare delle gambe, o il respiro.
Nel secondo caso le sensazioni di fatica vengono accantonate per portare l'attenzione all'avanzare, che è la cosa più importante.
E' quello che sto facendo in questi giorni con soddisfazione, devo dire. La fatica è una costante e poco si può fare per evitarla. Paradossalmente, il cercare di evitarla porta a dedicarle più attenzione di quella che merita, ricevendone in cambio più stanchezza di quella che meritiamo.
Dettagliati approfondimenti sull'argomento si possono trovare sui lavori di Luca Speciani e/o Pietro Trabucchi.
Questi ultimi hanno due vie da percorrere:
- concentrarsi sulla fatica, creando un circolo vizioso che riceve dal corpo segnali di stanchezza e ne rimanda altri che amplificano tale stato portando in poco tempo a vistosi rallentamenti, se non allo stop definitivo;
- concentrarsi sul ritmo, per esempio l'avanzare delle gambe, o il respiro.
Nel secondo caso le sensazioni di fatica vengono accantonate per portare l'attenzione all'avanzare, che è la cosa più importante.
E' quello che sto facendo in questi giorni con soddisfazione, devo dire. La fatica è una costante e poco si può fare per evitarla. Paradossalmente, il cercare di evitarla porta a dedicarle più attenzione di quella che merita, ricevendone in cambio più stanchezza di quella che meritiamo.
Dettagliati approfondimenti sull'argomento si possono trovare sui lavori di Luca Speciani e/o Pietro Trabucchi.