Libro: "Brain Training for Runners" di Matt Fitzgerald

Arrivo a dire che è un libro per cui varrebbe la pena di imparare l'Inglese, se uno non lo conosce già, e se non lo traducono in Italiano.

Matt Fitzgerald, che già mi aveva colpito per alcuni articoli sulla corsa letti nella rivista
Triathlete, sforna questo lavoro che riprende molti concetti che ci sono cari, quali gli stretti rapporti e reciproche influenze tra mente e corpo.

Fitzgerald va oltre cercando di spiegare che la mente, non quella cosciente, controlla il corpo per mantenere un equilibrio, e quindi invia segnali di stanchezza ben prima che si esauriscano i substrati energetici. Oltretutto la mente può essere allenata a sfruttare meglio la muscolatura e quindi "risparmiare". Questo mette in dubbio qualcuno dei precetti fondamentali che finora ci hanno guidato, quali la centralità delle soglie nella determinazione dei ritmi di allenamento.

Ma anche non volendo bere alla fontana dei substrati energetici, i capitoli sulla tecnica di corsa, sull'accettazione della fatica e sulla programmazione dell'allenamento valgono i soldi dell'acquisto del libro.

Sembra un tomo corposo, in realtà la seconda metà è occupata da tabelle, che non ho mai amato, ma vengono presentate nella forma corretta, una base di lavoro che va adeguata alle condizioni esterne ed interne all'atleta, ogni giorno.

E' uno di quei testi che poi si tengono nello scaffale più accessibile per rileggerli periodicamente.