In qualsiasi programma di allenamento ci sono delle
costanti.
Fra queste alcuni allenamenti che fungono da transizione
tra gli allenamenti chiave di qualità o quantità.
A seconda della situazione dell'atleta si tratta di sedute di corsa
lenta che possono andare dai 45' all'ora e 15'. Possono servire da
rigenerante o da riempitivo per metter via chilometri senza aggiungere
ulteriori stress.
Questo tipo di allenamento può essere vissuto come noioso, non
richiedendo un impegno particolare.
Altre costanti sono il fatto che non c'è mai
molto tempo per quello che non è corsa. Si sa, la vita frenetica
che conduciamo lascia sì e no il tempo per cambiarsi e una
doccia veloce, figuriamoci fare degli esercizi di tecnica di corsa, per
esempio.
Perché quindi non sfruttare i nostri 50' a ritmo
lento per alcune "ripetute interne"? Le ho chiamate così
perché da fuori un passante penserebbe che si stia facendo della
corsa lenta, in realta si sta svolgendo un, fondamentale, allenamento
di tecnica di corsa.
Si tratta di programmarsi, per esempio, 30" in cui ci si
concentra sull'appoggio del piede. Tutto il resto non esiste, si valuta
come il piede arriva sul terreno, davanti, sotto, dietro il centro di
gravità. Si valuta cosa accade durante l'appoggio e poi quando
si stacca dal terreno. Sembra semplice ma non è facile mantenere
la concentrazione così a lungo.
Si recuperà per 2/3' e via con altri 30" su un'altra parte del
corpo, per esempio le caviglie, cercando di percepire se sono
rilassate, in particolare nella fase di volo, e se rimangono rilassate
nella fase di appoggio.
Altri possibili punti:
ginocchio: fase di ammortizzamentoin particolare
anche: in linea con spalle e caviglie, zona che dev'essere ferma e
tonica
spalle: leggermente più avanti delle anche, rilassate.
braccia: chiuse a circa 90°, coadiuvano il lavoro delle gambe
oscillando
testa: "sulle spalle", sguardo avanti 8/10 mt, meno leggermente
retratto, parte posteriore del collo allungata.
E se ne possono inventare altri. Per esempio controllare
le mani se si sa che tendiamo a tenerle troppo rigide.
In una seconda fase si può provare a variare
leggermente l'azione di quelle parti del corpo che ci sembra non
lavorino in modo corretto. In particolare l'eccessiva contrazione, e di
conseguenza rigidità, è un problema piuttosto frequente.
Una variante interessante è quella di trovare il
rilassamento per contrasto. Per esempio prima di rilassare la faccia la
contraggo in una smorfia (da farsi in luoghi senza pubblico). Sollevo
ed irrigidisco le spalle prima di lasciarle andare. Corro per qualche
metro con le gambe contratte.
Il fatto di contrarre aiuta a diventare consapevoli della differenza
rilassamento/contrazione.
23.02.05