Si tratta di impostare delle
variazioni
continue di velocità appena sotto e appena sopra la
velocità, o frequenza cardiaca se fatto con il
cardiofrequenzimetro, che ci interessa migliorare (in realtà non
si migliora la frequenza cardiaca ma si corre più veloci a
parità di frequenza).
Esempio con la frequenza: supponiamo io voglia migliorare la mia
velocità a 160 battiti al minuto. Partirò portandomi a
150, da quì, battito per battito salirò fino a 160 per
poi scendere, sempre battito per battito, di nuovo a 150. E così
via per una possibile sequenza che potrebbe essere 150 160 150
165 150 170 150 165 150 160 150.
L'esempio è indicativo perché i fattori sono molti
potendo
influire su frequenza e ampiezza delle onde.
Vantaggio accessorio non indifferente è che ci abitua a
rallentare in progressione. Avendo un lavoro di questo tipo alle spalle
mi è capitato, in momenti di crisi, di essere confortato dal
fatto che potevo rallentare leggermente e recuperare comunque senza
lasciare sul terreno molti secondi al chilometro.
Credo inoltre che, essendo un lavoro che costringe ad essere
concentrati sul ritmo costantemente, consenta di migliorare la
sensibilità allo stesso e la capacità di concentrazione.
Si può fare anche senza cardiofrequenzimetro ma richede doti di
gestione del ritmo non indifferenti.