Nei momenti di fermo potrebbe essere d'aiuto mantenere i
ritmi di vita (psicologici) precedenti per cui il tempo che era
dedicato all'allenamento viene speso con ginnastichetta / passeggiata /
attivita' aerobica alternativa (fermo restando le verifiche mediche
sulla fattibilita').
In realta' io preferisco dedicarmi ad attivita' che altrimenti devo
sacrificare.
Ma qua ne va del personale: rodersi due ore nell'inattivita', per
l'allenamento saltato, non e' proficuo, meglio una passeggiata o
quattro pedalate in cyclette.
C'e' l'impressione di aver fatto "qualcosa". E' una sensazione che puo'
aiutare a superare il momento difficile.
Dopo essere stati fermi per un infortunio la voglia di
tornare ai livelli di carico e velocità precedenti è
molto forte.
Forzare il rientro non è assolutamente
consigliabile, meglio attendere un giorno in piu' che uno in meno.
C'e' una scuola di pensiero (che io approvo) che suggerisce di
facilitarsi i compiti da svolgere, ove possibile.
Nelle prime fasi del rientro considerasi un principiante e provare
anchead alternare corsa e cammino.
Non sara' il massimo ma si riesce a metter via un bel po' di
minuti di lavoro e, inoltre, se l'alternativa e', di nuovo,
rodersi a casa perche' non si sta correndo...
Andare un po' piu' piano di quanto si potrebbe e finire con la
sensazione "avrei potuto fare un po' di piu'".
Vietato, VIETATO (!) correre su percorsi conosciuti prendendo il tempo
traendone poi la media finale (sconforto assicurato).
Sospendere ogni accesso alla memoria di periodi precedenti lo Stop,
nessun controllo di vecchi diari di allenamento.
Allietarsi per i 20' lenti fatti oggi. Sorrisone
pensando che la settimana precedente si era
fermi del tutto.
10.01.02
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