ah..cqua, ah..ahc..quah...

Ovvero: dei sottili confini tra determinazione e stupidita'.

14 Luglio. Austria. 400m slm circa. cielo terso. temperatura elevata.

Il gita con amici devo organizzarmi per la corsa nei ritagli di tempo.
Tradotto in cifre: partenza per un lungo di due ore (spero qualcosa in
piu') alle 15:30 nella pista ciclabile lungo lago.

I primi 45' scorrono tranquilli. "Pero' questi austriaci: parchi, piste
ciclabili. bello".
Piu' altre riflessioni generiche.
Inizio a sentire la bocca un po' impastata. Strano, non mi capita
praticamente mai (salvo emozioni violente).
E' uno dei motivi per cui non bevo quando corro (solo in gara, visto
che e' tutto li' e non devo preparare bottiglie nascoste prima o girare
con le borraccette).  Gli altri sono il fatto che in genere non soffro
la sete e, si sara' gia' capito, la pigrizia.
Durante la giornata pero' ho bevuto meno del solito e, tra viaggio e
passeggiate varie, qualcosa si e' sudato.
Speriamo bene (vuoto auspicio, di scarsa utilita' in condizioni
oggettivamente sfavorevoli all'attivita' che ho progettato)
Invece (o infatti) la situazione peggiora in maniera costante.
Di fontanelle neanche l'ombra, comincio a guardare con volutta' le bici
dei ciclisti, ma quelli lenti non hanno la borraccia, gli altri
sfrecciano e non paiono disturbabili per problemi di idratazione di un
podista (poco accorto).
Comincio anche a guardare nei giardini sperando in qualche volenteroso
che innaffi il giardino e possa fornirmi un po' di refrigerio.
Il deserto.
Pare che l'attivita' di giardinaggio non risulti tra le priorita' dei
sabati pomeriggio austriaci.
Arrivo anche a progettare lo scavalcamento di cancello e abbeveraggio
diretto a qualsiasi fontanella privata. Mi rende titubante
l'eventualita' di assalto da parte di qualche feroce difensore del
territorio a quattro zampe.
Mi sembra inoltre di ricordare che i rottweiler siano austriaci.
Poi realizzo che la nazionalita' del cane che ti azzanna non e' di
grande importanza.
E questo mi fa anche pensare che sto perdendo di lucidita'.
In ogni caso nessuno sta annaffiando il giardino e non si vedono
rubinetti.
Qualche sfuocato ricordo di indiani che tengono in bocca un sassolino
durante l'attraversamento del deserto.
Le fauci ormai trasudano secchezza (licenza poetica) e in vista di una
richiesta di aiuto ripasso mentalmente il mio vocabolario di tedesco:

vari saluti, i numeri fino a sette, "si", "no", "grazie", "prego", "non
sporgersi dal finestrino".

uhm, niente che possa aiutarmi molto in questo momento.

La situazione si fa sempre piu' asciutta e comincio a preoccuparmi
lievemente che possa saltare la termoregolazione.
A 1h54, finalmente, la vedo; e' la mia occasione, un'auto con una
ragazza a bordo parcheggia a pochi metri da me, mi avvicino e, dopo
essermi appoggiato ad una colonna, le chiedo (nel mio inglese da
sopravvivenza: lo leggo bene ma nell'orale, specie con la bocca secca,
ne ho di strada da fare) se puo' darmi un bicchiere d'acqua.
"I'm in trouble", aggiungo contrito, e noto che non stenta a credermi.

Il caso ha voluto che stesse rientrando dalla spesa. Qualche momento
d'impaccio per rintracciare l'acqua e poi la rinascita.
Mi sono sentito subito un po' meglio, ho ringraziato scusandomi per
l'inconveniente e ho proseguito completando 2h10 non senza ulteriori
difficolta' comunque.
La situazione infatti era ormai compromessa. Ho reintrodotto liquidi
per il resto del pomeriggio senza riuscire a riequilibrare la
situazione che a tarda sera.
Che "suonata", si dice dalle mie parti. Che "suonato", si dice ovunque.


Morale del racconto (e promemoria per il sottoscritto):
ove si corra in situazioni di temperatura e irraggiamento solare
elevati;
ove non si intenda munirsi di sistemi d'acqua portatili, o
preventivamente preparati;
ove non si corra in zone con accertata presenza di fontanelle;
ove non ci si sia idratati opportunamente prima della partenza;
ove non si intenda portare qualche soldo per le emergenze;
ove non si intenda assolutamente ridurre il tempo/chilometraggio
prestabilito;
ove non si intenda modificare il percorso prestabilito;
accertarsi almeno di riuscire a pronunciare in maniera chiara "puo'
darmi un bicchier d'acqua, per favore?" in una lingua conosciuta dagli
abitanti del luogo (attenzione che la pronuncia a bocca impastata
risulta sensibilmente piu' difficile a comprendersi per quanto, nel
caso specifico, il motivo risulti evidente e faciliti la richiesta di
soccorso).

E ricordarsi sempre della prima frase.

16.07.01


luciano @ rualan.com